Seconda Fase

La seconda fase dell’inchiesta comporta un’immersione nel mondo della precarietà universitaria, attraverso autoriflessione, interviste individuali e interviste di gruppo, come spiegato più sopra. Ogni nodo locale sarà chiamato a utilizzare entrambi gli strumenti di inchiesta, seguendo una traccia comune che potrà e dovrà essere adattata alle peculiarità dei singoli contesti universitari e alle sensibilità delle persone e dei soggetti coinvolti nell’inchiesta. Più sopra, infatti, abbiamo sviluppato una traccia relativa alla figura composita dei ricercatori precari. Pensiamo che la stessa traccia possa essere adattata anche alla figura degli studenti universitari e degli amministrativi precari che lavorano nelle università. Riteniamo importante sviluppare sia le interviste individuali che le interviste di gruppo. Le prime, infatti, permettono di creare un momento importante di dialogo tra i due partecipanti all’intervista portando a una riflessione sui percorsi individuali della precarietà. Le seconde, invece, sono uno strumento di produzione di conoscenza comune che possono mettere in relazione sia i soggetti che si mobilitano collettivamente nelle università che i soggetti che affrontano in modo individuale la propria precarietà nei luoghi di studio, ricerca e lavoro senza mobilitarsi collettivamente.